Il cielo è grigio sopra Varese, ma non piove e la temperatura è gradevole, perfetta per giocare a football. Nella bellissima cornice dello Stadio F. Ossola, va in scena quella che ormai è diventata una “classica” di primavera: la sfida tra la Nazionale U19 italiana e lo USA AFW Elite Team, selezione di giocatori americani provenienti da 24 diverse High School, portata in Italia dal Dream Team Sports Tour, tour operator specializzato in viaggi ed eventi sportivi per scuole e università d’oltreoceano. La collaborazione con il Comune di Varese, la Sport Commission e il team dei Gorillas Varese ha permesso anche quest’anno la riuscita di un evento che, di fatto, rappresenta per la FIDAF il lancio del Progetto JR-NATA (Junior National Talents), che punta a censire, radunare e far crescere i talenti U19 del football americano del nostro Paese.
Il nuovo HC degli azzurrini, Luca Lorandi, ha voluto “premiare” gli atleti che hanno fatto parte della Nazionale capace di conquistare un ottimo quarto posto agli ultimi Europei di Categoria di Parigi (luglio 2017), invitandoli a questo match che come detto, chiude un ciclo e, al contempo, ne apre un altro, ambizioso e stimolante.
Per venire alla cronaca della partita, dopo il kick off ‘ufficioso’ affidato al piede di Dino Simone, Assessore allo Sport del Comune di Varese, primo quarto di studio per entrambe le formazioni, con gli attacchi che, come da pronostico, faticano ad impostare un gioco produttivo e le difese capaci di leggere alla perfezione i giochi avversari. L’Italia mette anche a segno un ottimo intercetto con Matteo Gialdi, oltre a costringere l’offense americana al punt per 3 drive consecutivi. I primi punti sul tabellone sono a favore del team americano, grazie ad una serie di corse del piccolo ma agilissimo RB californiano Tre’Vonne Hunt. Il calcio di trasformazione va a segno e l’USA AFW Elite Team passa in vantaggio per 7 a 0. Il raddoppio avviene su finire del secondo quarto di gioco, grazie ad un gran passaggio del QB Ryan Heath su Avory Cosby, che varca l’endzone azzurra e porta il punteggio, dopo il calcio di trasformazione, sul 14 a 0, con il quale si va alla pausa di metà partita.
Alla ripresa, l’Italia scende in campo con le maglie rosse dei Gorillas, a correggere l’inconveniente dei due team ‘all white’ che avevano complicato non poco l’identificazione dei giocatori in campo. Emozioni da entrambe le parti per due repentini cambi di possesso per fumble, ma sul finire del terzo quarto, su azione personale del QB americano Ryan Heath, l’AFW Elite Team aumenta il proprio vantaggio: 21 a 0. L’attacco azzurro mostra i limiti innegabili correlati alle poche ore di allenamento di cui ha potuto godere il Blue Team prima di questa partita, ma con diversi spunti interessanti, soprattutto nel gioco aereo, con la regia affidata nel secondo tempo a Joshua Croppenstedt (Lazio Ducks). Ed è proprio dopo un drive molto ben condotto dal giovanissimo QB italiano che gli azzurri, sul finire del terzo quarto, accorciano le distanze con un preciso passaggio su Adalberto Rinaldi (anche lui Ducks), e con il calcio addizionale: 21 a 7. La difesa italiana cresce e riesce a contenere gli avversari, che sono nuovamente costretti più volte al punt. Ma quando mancano pochi minuti alla fine della partita, con un lungo lancio su Justin Ogle gli Stati Uniti varcano nuovamente la endzone. Dopo il calcio addizionale, ancora a segno, il punteggio passa sul 28 a 7. Lorandi mette in regia Nicholas Dalmasso (Giaguari Torino) e, complici un paio di penalità sanguinose a carico degli americani, gli azzurri si portano oltre la metà campo. E’ ancora il gioco aereo che porta i maggiori guadagni e, allo scadere, la nostra Nazionale tenta di aggiungere punti sul tabellone con un field goal, che però viene bloccato dalla difesa americana. La partita termina qui, sul 28 a 7 finale, di gran lunga il miglior risultato ottenuto dagli azzurrini in questa competizione negli ultimi 4 anni.
Soddisfatto coach Lorandi: "Sono contento di quello che ho visto, perché malgrado il pochissimo tempo a disposizione e con una formazione più che sperimentale in campo, siamo riusciti a mostrare a tratti un buon gioco, soprattutto sul passing game, dove abbiamo alternato tre QB di età e abilità diverse. Quello che mi fa piacere è che abbiamo avuto un ottimo riscontro a quelle che sono le fondamenta del Progetto JR-NATA e cioé che quando troviamo atleti portati per questo sport, riuscire ad allenarli e a metterli in campo con efficacia diventa più facile. Oggi è stata una bella festa per tutti, per i ragazzi che si sono divertiti molto giocando alla pari con gli americani, per il coaching staff e per il pubblico presente".