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#Comunicati   domenica 6 gennaio 2019
Ancora Scudetto Seamen Milano!

Credtits: Giiulio Busi
L’atto finale di questo Youth Bowl 2018, la finalissima Under 19, inizia alle 15.15, con le tribune gremite. Da un lato i tifosi blue-navy, dall’altro quelli verde-arancio. Seamen e Dolphins incrociano nuovamente le armi 12 mesi dopo la finale 2017. Allora ebbero la meglio i marinai per 27 a 0, ma le forze in campo, oggi, paiono un po’ diverse. I Dolphins sono arrivati a Firenze da favoriti, con un tabellino di marcia immacolato, i Seamen con una doppia sconfitta nel derby di Milano, che li ha costretti al ruolo di inseguitori.

La finale parte con i Dolphins in attacco, guidati da Tommaso Bugatti, uno dei migliori prospetti di questo ruolo. Ci si affida al gioco di corsa di Andrea Allegretti e Cristiano Brancaccio, i due formidabili runningback anconetani, per guadagnare terreno, ma la difesa blue-navy è attenta e approfitta subito del primo errore per mettere a segno, con Tommaso Calegari, il primo turnover della partita. I Seamen mettono in campo il loro attacco, con in regia il giovane talento romano Joshua Croppenstedt (già visto lo scorso anno anche sui campi della Prima Divisione, con la maglia dei Lazio Ducks). Quattro tentativi non bastano per avanzare e i Seamen vanno al punt. La fase di studio continua fino quasi al termine del primo quarto, quando i Seamen paiono ingranare con una serie di lanci precisi su Pietro Previtali, Matteo Fusetti e Lorenzo Leonardi che li porta in profondità sul campo avversario. Un’interferenza difensiva avvicina ulteriormente i marinai alla goal line e al lancio successivo, Croppenstedt trova Fusetti in endzone per il vantaggio Seamen. La trasformazione non riesce: 0-6. Si entra nella seconda frazione di gioco, i Dolphins non riescono a reagire immediatamente e restituiscono l’ovale agli avversari, ma sono le difese a dominare in questa fase del gioco. E’ Cristiano Brancaccio a regalare i primi sussulti ai tifosi anconetani, con una bellissima corsa che porta i Dolphins sulle 40 yard dei Seamen. Si continua a correre da parte di Ancona e Andrea Allegretti porta i suoi in red zone. Nell’azione si infortuna Brancaccio e questa è una brutta tegola per il coaching staff anconetano, che perdono una delle pedine più importanti del proprio attacco. Qualche minuto di apprensione, e poi l’applauso liberatorio, perché Brancaccio si rialza e torna con le sue gambe in sideline. I Dolphins mettono i primi punti sul tabellone con un field goal proprio di Brancaccio, e accorciano le distanze: 3-6. A 10 secondi dall’intervallo, complice un’interferenza difensiva dei Dolphins, i Seamen hanno la possibilità di tentare il raddoppio: Croppenstedt lancia sul profondo ma è un incompleto e le squadre vanno negli spogliatoi a punteggio invariato.

La partita riprende con i Seamen in attacco. L’offensive coordinator continua a prediligere il gioco aereo, alternando Croppenstedt con Lorenzo Zucca, ma il primo drive termina con un punt. I Dolphins ripartono dalla loro endzone e il copione non cambia: palla ad Allegretti e si corre! Il tempo scorre, e i Dolphins superano la metà campo avversaria. Tommaso Bugatti fa saltare in piedi tutta la tribuna con una gran corsa personale fin quasi alla goal line. Questioni di attimi e i Dolphins attuano il sorpasso con Allegretti. Il calcio tra i pali di Karim Giardinieri non riesce: 9-6.
Torna in campo l’attacco milanese, Croppenstedt continua a lanciare sul profondo e trova Fusetti solo sulle 30 avversarie. Il lancio successivo arriva perfetto tra le mani di Pietro Previtali che porta la palla in endzone per poi occuparsi personalmente anche della trasformazione: 9-13. Tornano subito avanti, dunque, i Campioni d’Italia in carica e la partita si accende, in campo e sugli spalti. A due minuti dalla fine del terzo quarto, i Seamen hanno nuovamente la possibilità di allungare: gran numero di Edoardo Cecchetto che riceve un passaggio da Croppenstedt in modo rocambolesco ma non riesce ad avanzare dopo il catch. Previtali rincara la dose al gioco successivo e, complice un fuori gioco della difesa, i Seamen si portano a poche yard dalla endzone. Si cambia campo per l’ultimo quarto di gioco e al primo tentativo Croppenstedt lancia un TD pass su Previtali, che poi si vede bloccare il calcio di trasformazione: 9-19 Seamen. 

La partita è ancora lunga, ma i Dolphins sembrano aver già deposto le armi: i Seamen conducono il gioco, alternando adesso i lanci con qualche pregevole corsa di Niccolò Dal Corso. I Dolphins, dopo Brancaccio (che dopo il field goal non è più rientrato) perdono anche Tommaso Bugatti, impiegato in doppio ruolo anche in difesa, per un infortunio e sul cielo di Firenze pare scendere quella che ad Ancona chiamano la ‘Dolphins Curse’, la maledizione che condanna la franchigia verde-arancio costantemente alla medaglia d’argento, dopo 9 finali conquistate nella loro storia. In cabina di regia sale Valentino Rotelli e i Dolphins tentano di risalire la china con il gioco aereo. La difesa blue-navy però è attentissima: vede la meta del terzo scudetto consecutivo e stringe i ranghi, riconsegnando la palla al proprio attacco in posizione più che favorevole. E i compagni non si fanno pregare: bastano due tentativi per avvicinarsi alla goal line e al terzo Croppenstedt mette a segno un altro TD pass, ancora per Matteo Fusetti, liberissimo in endzone. I Dolphins bloccano il calcio di trasformazione e il risultato si fissa sul 25 a 9 per i Seamen. Mancano 6 minuti alla fine della partita, ma l’impressione è che i giochi siano ormai chiusi. Il risultato, infatti non cambierà più e i Seamen portano a casa un altro, preziosissimo scudetto dopo quello conquistato ieri dalle Sirene: un 2018 da incorniciare per il Presidente Mutti, che adesso può guardare con ancora più serenità al futuro di questo fantastico team.

MVP attacco: Pietro Previtali (Seamen)
MVP difesa: Rahmi El Mechri (Dolphins)
MVP Assoluto: Joshua Croppenstedt (Seamen)

Photo credits: Giulio Busi