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#Comunicati   lunedì 5 agosto 2019
Austria Under 19: Un altro Pianeta!

Ph. Credits: Manuela Pellegrini
A dare il via alla finale di questo Campionato Europeo Under 19 è l’Austria, che nonostante le corse del solido Haslwanter nel primo drive si vede costretta a puntare. Palla in mano dunque, il giovane QB svedese Ekberg si fa carico di allontanare l’ovale dalla propria end zone; e con un paio di corse personali la Svezia giunge a metà campo. A dargli manforte Wachtmeister, che alternandosi RB e WR tira fuori delle soluzioni interessanti ma non riesce comunque a conquistare il primo down.

L’Austria rientra dunque in attacco capitanata dal giovane Gruner; che ripartendo praticamente con l’end zone alle spalle, subisce la pressione della difesa svedese e non riesce a chiudere il down. Durante il punt viene tuttavia chiamata una flag che regala il primo down automatico agli austriaci. A spiccare in questo drive offensivo è Schneider, che manda in delirio lo stadio con degli ottimi after catch e, con una reverse eseguita da manuale, elude tutta la difesa ed entra in end zone. Con la trasformazione di Rock, l’Austria passa in vantaggio per 7 – 0 quando mancano due minuti alla fine del primo quarto.

A ritornare il kickoff sulle 35 è lo svedese Nesic, che si fa notare anche nel drive a seguire. Le sue corse tuttavia non bastano a chiudere il down e la palla torna all’attacco austriaco. Quest’ultimo riapre il drive con un’ottima corsa, ma a chiuderlo all’azione successiva ci pensa Touré, che riceve 40 yard di pass in mezzo a due difensori e vola verso l’end zone. Rock la piazza ancora in mezzo ai pali e l’Austria allunga di due possessi.

Gli svedesi rientrano in campo e provano a scavalcare la difesa austriaca; ma il secondario avversario si rifiuta di concedere big play e con delle ottime coperture costringe la Svezia all’ennesimo punt. All’Austria bastano invece due passaggi ed uno screen pass su Rock, che da kicker si reinventa corridore e si beve la difesa avversaria entrando in end zone. Sarà sempre lui poi a mettere l’extra point e ad allungare sul 21 – 0.

Sette i minuti sul cronometro quando la Svezia rientra in campo guidata da Ekberg, che sfortunatamente esce a causa di un duro placcaggio rasoterra. A sostituirlo Nilsson, che comunque non apporta cambiamenti significativi e anzi subisce un duro sack da Egger. Sull’ennesimo punt svedese accade poi l’impensabile: la palla tocca per sbaglio un giocatore austriaco e a ricoprirla è Nordgren, che assicura al proprio team altri 4 tentativi. È poi Wachtmeister, liberandosi di tre placcaggi, a guadagnare 20 yard e a giungere in red zone. Da qui la Svezia tenta di mettere i primi tre punti sul tabellone con un field goal, ma la pressione si fa sentire a tal punto che il kicker sbaglia.

L’Austria riparte quindi dalle proprie 20 e grazie ad una pass interference guadagna subito un primo down. Gruner e Haslwanter ne guadagnano poi un altro, ma poche azioni dopo la formazione austriaca si vede costretta al punt di allontamento, che viene inoltre bloccato per un guadagno nullo.

Nel frattempo, Ekberg torna in cabina di regia ma la musica resta sempre la stessa; e i suoi passaggi sembrano non preoccupare assolutamente l’impenetrabile secondaria austriaca. Quando la palla passa di nuovo agli austriaci tuttavia, Gruner macchia la sua ottima prestazione lanciando un intercetto per Mayerhofer e ridando palla alla Svezia. Tuttavia, con 20 secondi all’halftime, c’è poco da fare e le squadre rientrano negli spogliatoi sul 21 – 0.

Il terzo quarto vede la Svezia rientrare in attacco e, come da copione, uscire poco dopo per ridare palla all’Austria. Quest’ultima cerca di chiudere il match il prima possibile e Gruner approfitta di un buco centrale per correre e guadagnare un primo down; a seguirlo Schutz, che elude la difesa avversaria saltando i difensori, rompendo un paio di placcaggi ed entrando in end zone un paio di giocate dopo. Con il calcio addizionale di Rock, il punteggio sale a 28 – 0.

La formazione d’attacco svedese rientra di nuovo in campo quando mancano tre minuti all’inizio dell’ultimo quarto, ma l’Austria non ne vuole proprio sapere di prendere touchdown e riacquista possesso dell’ovale. Nella fase finale, entrambe le squadre non riescono a mettere altri punti sul tabellone; riuscendo comunque a regalare forti emozioni al pubblico presente onorando il campo e dimostrando un ottimo livello di football.

I due MVP della partita vanno per l’offense a Schutz, vero mulo trainante dell’attacco austriaco; e per la difesa a Nordberg. L’MVP dell’intero torneo è invece Yannik Gruner, QB Austriaco che colleziona più di 650 yard di passaggi e vince una settimana in Florida presso la rinomata IMG Academy.

Complimenti alle squadre tutte comunque, che hanno saputo onorare il campo con lealtà e sportività. Invidiabile infine, il sistema di gioco austriaco, che si riconferma tra i migliori in Europa per organizzazione e livello agonistico.