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#Blue Team Italia   giovedì 15 settembre 2016
USA Ancora Campioni Ma Che Bella l'Italia!

Miami, Campionati del Mondo IFAF di Flag Football. Al via, l’8 settembre, 16 squadre suddivise in 2 gironi. Cinque i team europei (Italia, Danimarca, Austria, Gran Bretagna e Israele), con la Danimarca a difendere il titolo continentale e l’Italia il terzo posto agli ultimi Mondiali, giocati a Grosseto nel 2014. La squadra da battere? Gli Stati Uniti, campioni in carica e maestri della disciplina. In più si gioca a casa loro…con il Messico che fa paura nel girone degli azzurri.

Il Blue Team comincia contro la Danimarca, sotto una pioggia battente e all’interno di un parco pubblico, senza spogliatoi o aree in cui ripararsi. Molto poco a ‘stelle e strisce’ dal punto di vista organizzativo, ma c’è un mondiale da giocare e si va avanti a testa bassa. La Danimarca vince 24 a 12 ma a coach Gerbaldi arrivano importanti informazioni dalla disposizione in campo dei suoi giocatori. Bisogna smaltire le “scorie” del viaggio e, qualcuno, anche quelle del tackle, visto che pochi giorni prima era in campo con la Nazionale Italiana a Lignano, impegnata nel Torneo di Qualificazione Europea. Le partite del pomeriggio vengono cancellate per maltempo e impraticabilità del campo e si tornerà a giocare il giorno dopo, questa volta su una superficie in sintetico. Gli azzurri affrontano in sequenza Gran Bretagna, Canada e Corea, vincendo 2 delle tre partite in programma (33 a 28 contro la Gran Bretagna 40 a 7 contro la Corea) e perdendo contro il Canada per 34 a 26.
Sabato 10 settembre, le sfide contro Guatemala e Messico, con la qualificazione alle finali dell’11 settembre nel mirino. Il Blue Team comincia bene, vincendo per 27 a 18 contro il Guatemala per poi cedere sotto i colpi del fortissimo Messico: 41 a 20 lo score finale, ma si va ai quarti!
Purtroppo il quarto posto nel girone ci condanna ad incontrare gli Stati Uniti, in quello che sembra essere un po’ il match di Davide contro Golia. Quando in Italia è pomeriggio inoltrato, gli azzurri entrano in campo contro i ‘maestri’ e per quanto succederà in campo, il rammarico per non riuscire ad assistere nemmeno in streaming alla partita (altra imperdonabile mancanza da parte degli organizzatori…) diventa enorme. L’Italia si porta in vantaggio per 12 a 0, per poi farsi rimontare e resistere punto a punto fino alla fine dell’incontro, in un’altalena di emozioni che tiene gli appassionati con il fiato sospeso. Sarà una trasformazione, un semplice punto, ad impedire alla Nazionale Italiana l’impresa: 38 a 39 a favore degli americani. Una sconfitta che brucia ma che, al tempo stesso, regala una forte scarica di adrenalina a tutto il team: giocare alla pari con i più forti del mondo può valere quanto e più di una vittoria, e i nostri lo sanno. Abbandonate le speranze di un podio, gli azzurri affrontano Panama per le finali dal quinto all’ottavo posto. Il match termina con una beffa: dopo aver a lungo condotto i giochi, a 19 secondi dalla fine l’Italia subisce il TD del sorpasso. La sconfitta (38 a 34) costringe i nostri all’ultima sfida contro Israele. In palio il settimo posto ai Mondiali. Una giornata lunghissima, faticosa (anche perché il meteo continua ad essere proibitivo, con scrosci d’acqua improvvisi, temperature sopra i 35°C e umidità al 100%), emotivamente provante… ma il Blue Team non molla e porta a casa una vittoria schiacciante: 40 a 6!

Livello altissimo per tutte le squadre partecipanti”, commenta Fabio Tortosa, Team Manager e responsabile di questa trasferta. “Risultati sempre in discussione fino al fischio finale, a parte un paio di partite, a dimostrazione che tutto il movimento del flag football è cresciuto molto, A parte il Messico, capace di un gioco che ci ha davvero messo in crisi, tutte le altre formazioni erano ampiamente alla nostra portata, Stati Uniti inclusi!”.

Giorgio Gerbaldi, Head Coach della Nazionale Italiana, spiega così prestazioni e risultato: “All’Italia manca una sola cosa: una seria calendarizzazione degli impegni che riguardano la Flag. Siamo arrivati a Miami con alle spalle 3 soli giorni di raduno a Varese e il sovrapporsi degli impegni con la Nazionale tackle ci ha costretti a partire giusto il giorno prima della sfida contro la Danimarca, negli Stati Uniti già da qualche giorno. Giocarsi la prima partita di un Mondiale, contro una squadra così forte e avendo poche ore di sonno e il jet lag da smaltire certo non è stato il massimo…Ma i ragazzi hanno messo in campo tutto quello che avevano e lo scarto minimo di punteggio è lì a dimostrarlo. Ci manca il tempo insieme…la possibilità di allenamenti mirati e coordinati che trasformino un gruppo di ottime individualità in una vera squadra e questo è possibile solo con l’aiuto della Federazione e un calendario agonistico che consenta l’implementazione di un programma mirato. Abbiamo ricevuto i complimenti di tutti: l’Italia ha una marcia in più in fatto di tattica e livello di gioco, e quanto fatto vedere in campo a Miami ha dimostrato che la vetta del ranking mondiale è a un passo. Voglio fare a tutti i miei giocatori, al coaching staff e a tutti i membri di questa avventura i miei complimenti. L’impegno, la dedizione, la passione dimostrati sono motivo di grande orgoglio non solo per me ma per tutta la Federazione Italiana”.

Alla fine, dunque, hanno vinto ancora gli Stati Uniti, che hanno avuto ragione della fortissima Danimarca solo alla fine e (di nuovo!) per un solo punto: 34 a 33. Terzo posto per il Messico. In campo femminile, vittoria meritata di Panama sull’Austria e gradino più basso del podio ancora per il Messico.

Dopo il titolo europeo conquistato dagli azzurrini dell’U15, un settimo posto mondiale che proietta il movimento del flag football italiano ai vertici di questo sport a livello internazionale. Bisogna crederci…perché il Comitato Olimpico Internazionale ci guarda!